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LA SEDE

La Scuola Anselmo Anselmi all'inizio ebbe sede in Piazza Poli, si trasferì quindi in Piazza Aracoeli, attualmente è ospitata nella sede del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Roma, Civitavecchia e Velletri, nello stabile di Via Flaminia n. 122.

Il fabbricato, di proprietà della Cassa Nazionale del Notariato, posto poco dopo l'attuale inizio della strada consolare aperta da Caio Flaminio che le diede il nome, ha una storia che merita di essere conosciuta, sia pure per sommi capi. La costruzione è risultato di una ristrutturazione interna di un piccolo edificio originariamente realizzato su progetto del Valadier ad uso di scuderia e rimessa. Esso ospitò, come si legge nella lapide più grande apposta sul prospetto verso la Flaminia, lo studio dell'artista spagnolo Mariano Fortuny.

Mariano Fortuny y Madrazo (Granada 1871-Venezia 1949) non fu soltanto pittore, come si legge nella lapide, ma anche incisore, scultore, fotografo, scenografo, tecnico della luce, decoratore, disegnatore di mobili, progettista, inventore e soprattutto ammirato creatore di tessuti e di abiti femminili. A seguito dei lavori di ristrutturazione fu anche spostato il vecchio «beveratore» cinquecentesco (la c. d. «fontana del Sinibaldi»). Esso era originariamente ubicato, in simmetria con la fontana del i'Ammannati tuttora esistente sull'angolo dell' antica Casina di Pio IV - attuale sede dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede - all'inizio della strada d'accesso alla Villa Giulia, come quanto risulta da una stampa del Vasi. Durante le operazioni di scavo del giardino vennero alla luce i resti di un sepolcro romano, e l'area fu sistemata lasciando aperto un pozzo circolare dal quale mediante una scaletta a chiocciola si può accedere ai ruderi.

Questi sono costituiti da una grande ara funeraria, ornata di figure e fregi di buona fattura, un'ara ossario e talune steli, appartenenti ad un periodo compreso tra l'età flavia e quella adrianea. Li illustra e descrive splendidamente una pubblicazione della Accademia Nazionale dei Lincei, opera di Elisa Lissi Caronna per i reperti e di Silvio Panciera per le iscrizioni.

Ma torniamo al piccolo edificio del Valadier e al terreno sul quale esso venne costruito: questo terreno era appartenuto in passato ad una delle più splendide ville sorte su quella Via Flaminia la quale, costituendo per tutto il medioevo e il Rinascimento il principale aggancio con il Nord, aveva indotto Papi e Nobili ad acquistare o costruire ivi ville e casali.

La villa di cui parliamo, tra le più ricche e sicuramente la più bella, è l'attuale Villa Giulia o meglio quel che resta del favoloso complesso di orti, vigne e campi nel quale la villa era stata incastonata: oggi il fabbricato ospita il Museo Etrusco ed il suo celebre Ninfeo è noto alle cronache mondane e letterarie per le rassegne di moda ed il Premio Strega.

La villa è quella che il Cardinale Giovanni Maria Ciocchi del Monte, raffinato intenditore e collezionista di opere d'arte, una volta eletto Papa nel 1550 con il nome di Giulio III, si fece costruire come residenza estiva. Si sa che ne tracciò egli stesso il disegno originario, corretto da Michelangelo ed ampliato in seguito, come ricorda il Vasari, dall'Ammannati, dal Vignola e da tanti altri artisti, tra i quali il Baronino, Prospero Fontana e Taddeo Zuccari.

Principale ornamento della Villa era proprio la vigna, sulla quale oggi sorge la sede della nostra Scuola, ed altri edifici, tra i quali quelli che ospitano il Consiglio e la Cassa Nazionale del Notariato.